Lo Stupido si innamora
Era uno di quei cuoricioni di plastica giganti, ad intermittenza illuminato, roteante grazie ad un motorino nel d'abbasso. La sfortuna volle che ispirasse del sentimento - di raggiro, ovviamente -, e che il motorino roteante si fosse fuso molto tempo prima. Immobile. Lo stupido, sgusciato da una viuzza laterale, vedendoselo davanti d'improvviso, ebbe una folgorazione: l'aveva trovato. L'Amore.
L'abbraccio' riconoscente, stringendoselo al petto; appoggiando la guancia scavata sulla superficie rovinata dalle intemperie, avverti' i falsh di tepore del faretto interno. Intendendo l'intermittenza del lume come il battito a lui dedicato, bacio' la superficie screpolata di gusto, estasiato. E si innamoro', come mai aveva amato, fregandosene dei gesti di derisione di coloro che gli passavano di lato. Questo per una giornata.
Ma la sera sopravvenne, ed anche il padrone del motel a ore, proprietario di tutto quel che c'era sull'aiuola dove lo Stupido stava. Anche del cuoricone. Spento questo, il Proprietario ando' a letto sbuffando: anche quel giorno non aveva preso molto. Avrebbe dovuto chiudere, di questo passo.
E lo Stupido? Pianse e se ne ando'. In quanto - siccome era uno stupido -, non si preoccupo' di saperne d'altro, al di fuori del sentimento deluso.