Friday, December 15, 2006

Velocity

Sovrastato dall'enormita' delle ionosfere metafisiche, il mio corpo se ne sta fuggendo a velocita' inimmaginabile, guizzando come un fulmine a biscia nella sostanza dell'universo. Non colgo minimamente quanto mi potrei fare del male; ed anzi, per togliermi dalla testa qualsiasi scheggia su cui far fiorire un dubbio in merito, spremo ancor piu' l'immateriale acceleratore che ho in testa.
A questa velocita', anche la mia identita' non e' altro che una macchia vibrante, una funzione asintotica verso la Verita', l'accelerazione massima dell'espressione umana sopraeccitata, la tesi inconfutabile che ognuno di noi puo' essere il braccio destro di Dio. Spingo ancora piu' forte, impunto l'anca ad angolo retto e vai!, dentro un'altra marcia. Sono in centesima. O in millesima. Ingrano all'infinito. Non ho limiti. Sono irraggiungibile.
Il bello di tutto questo dire, il fatto eccitante dell'essere finalmente senza limiti, è che tutti coloro che cercheranno di comprendere, su tutto ciò non potranno contestare, non potranno speculare con la loro solita tracotanza dialettica; per il semplice fatto che l'incredibile velocita' raggiunta, non e' contemplabile da coloro che riusciranno a vedere solamente parole messe alla rinfusa, in quello che staranno leggendo. Per quei quattro (ma saranno sicuramente meno: maledetta il mio ottimismo) che riusciranno ad andare oltre, che affronteranno queste stesse lettere come trampolino di lancio per scoprire la pigrizia di un concetto, la noia di un dogma, l'incomprensibile post-sbornia dell'articolo di cronaca a lato; solo loro potranno sapere cosa vuol dire mandare miliardi di miliardi di neuroni schizzati in orbita.
Cerco di afferrare una stella con una parte di me - ora sintono di luce rarefatta, e non vile sostanza di pensiero -, ma persino questo puntino nella volta stellata si polverizza al mio contatto. E spingo ancora, lancinante dolorosamente, non raggiungendo mai una velocita' definita. E distanzio la luce; tutte le molecole e le svariate altre impostazioni basilari che la Natura ha imposto alla propria opera massima.
Da qualche istante a questa parte ho lasciato dietro lo stesso concetto di velocità; mi e' scomparso persino il senso dell'agire incondizionato. Le domande si affollano inconsapevoli, quasi colpevolizzandomi.
Dove sto andando? Dove mi sta mandando tutta questa frenesia? C'e' un punto massimo di Verita', oltre all'ultima privazione: me stesso, compagno fedele?
Non voglio saperlo. A me basta accelerare; e non pensarci.

Ho un amico ritardato

che viene preso per i fondelli. Normale, pensando a tutti gli sberleffi che raccoglie ognuno di noi - inconsapevolmente - ogni volta che facciamo uno strafalcione qualsiasi.
L'accanimento con cui si scagliano su di lui, pero', e' abbastanza irritante; proprio perche' fa leva su questo suo difetto. Capita sovente che lo facciano cantare canzoni sceme, e che lui esegua l'inaspettato volere di quei quattro deficenti - che fino a cinque secondi prima non lo degnavano nemmeno di un semplice saluto monocorde - gettando letteralmente l'ugola nel cestino, dall'esplosione di potenza che ci mette nella foga per accontentarli. Poi leggo il giornale, un quotidiano nella fattispecie, e mi capita di vedere la notizia che altri quattro deficienti - molto piu' deficienti di coloro che ho descritto prima - hanno fatto eseguire un atto sessuale tra un simile del mio amico e una capra. Accompagnato il tutto da frasi di scherno e sghignazzamenti vari; me li immagino. Figli della CiVilta' per bene, dicono in molti.
Se questo mio amico e' riuscito ad iscriversi all'universita', e proprio in tale piattafoma di apprendimento si stia facendo qualche altro amico, per il fatto d'essere un mostro di bravura; indubbiamente non e' certo per merito di qualcun altro, che non sia se stesso.
Quindi parlando a tutti i deficienti che stanno leggendo, o che per vie traverse capteranno questo mio messaggio, dico loro che l'idea che ci siamo fatti delle persone ritardate e' a dir poco sbagliata. Queste non sono "con qualche rotella fuori posto", ma solo fermate alla stazione ferroviaria precedente, nel percorso frenetico del treno della vita.
Se voi che leggete siete dei magnifici smaliziati, e quindi conoscete nell'interezza che cosa puo' stare nel sottofondo di una civettuola frase sgarbata, piuttosto che un ammiccamento d'occhio da parte di una ragazza; nella mente del ritardatto che intendete sodomizzare - Stronzi -, tale preconcetto non esiste.
Essi sono solo innocenti. Dovremmo solo vergognarci.