Monday, October 23, 2006

Siamo in tre che vivono troppo.

Principio base, è predisporre a tutto ciò che ci capita, le nostre sensazioni, i dubbi, le incertezze. Pure i sentimenti. Come ovvio che sia, nella società dei pensieri rachitica ed ammuffita in cui ci è toccato nascere, veniamo quasi sempre incompresi. Ma d’altronde lo sapevamo.

Siamo in tre che vivono troppo in giro per le strade. Camminando sul fondo del Grand Canion dei palazzi cittadini, ci illudiamo di vedere ancora il cielo stellato. L’orsa maggiore, la minore; le finestre, i locali, le prostitute, per noi non sono altro che emanazioni del mondo che ci circonda. Non abbiamo preconcetti – tentiamo, almeno -, buttandoci a capofitto nelle esperienze umane, senza preoccuparci del futuro. Siamo come le palline del flipper: ci possono colpire, ma non fermare.

Siamo in tre che vivono troppo che cercano di far colpo. Abbiamo l’arroganza di pensare di non saperne nulla dell’altra metà del cielo; ed anche quando riusciamo a cogliere un granello di sabbia della spiaggia del pensiero femminile, lo custodiamo e lo rigiriamo fino a che non scompare. Assimiliamo, succhiamo ingordi la linfa d’un rapporto fatto di fugaci sguardi, toccatine in punta di dita, frasi allusive solo a metà. Siamo educati – ahinoi! -, e questo non ci facilita di certo le cose con l’altro sesso.

Siamo in tre che vivono troppo che dicono le cose come le pensano. Questo è lo scoglio su cui ci siamo appollaiati definitivamente. Da cui non ci muoveremmo, rischiando - come sempre - di attirarci addosso i gabbiani feroci dei giudizi sommari.

Siamo in tre che vivono troppo che cercano di pensare. E questo è scomodo. Non ci dilunghiamo in questo; non perché non vogliamo combattere, bensì per non venire introdotti nella spiale dialettica della politica. E noi della politica – fatta in quel modo - ce ne fottiamo.

Siamo in tre che vivono troppo che fanno sul serio. Qualsiasi cosa vediate comparire sul nostro viso, felice o triste che sia, sarà sempre emanazione di noi. Quindi aborriamo i sorrisi di circostanza, le frasi d’amore fatte per essere vendute, i pianti a dirotto accalappia telecamere.

Siamo tre che vivono troppo che si sono stufati del mondo per come ci viene imposto di essere vissuto. Non vogliamo essere fraintesi con gli estremisti convenzionali, please: se proprio non sapete fare a meno di appiopparci un qualche estremismo, dite semplicemente “sono dei ragazzi di Estrema Vita”. E poi vergognatevi.

Siamo tre. Che vivono troppo. Scusate se è poco.