Friday, March 10, 2006

Lo Stupido ed il Padre di famiglia

Il Padre di famiglia veniva da un momento all'altro lasciato a se' stesso dal proprio Capo, proprietario della fabbrica di pesticidi in cui aveva lavorato da anni. Tornato a casa, ristabilito il contatto con le realta', il Padre ando' in uno sgabuzzino solamente a lui noto, prese tutto l'armamentario disponibile, ed ando' fuori a trovare la moglie e le figlie, in cucina, in attesa di cenare.
La prima, la piu' grande - colei a cui andava d'andare con il fornaio all'angolo, tossicomane risaputo, puttaniere da una vita - fu la prima che ricevette la rosa di pallettoni: in pieno viso, in un suono gutturale spastico. La seconda, la piccola, dovette essere inseguita per tutta la casa, sino al bagno senza porta d'uscita. La moglie - la carissima mogliettina che lo tradiva con lo stesso fornaio di sua figlia -, si ricordo' il numero di telefono delle forza dell'ordine, poco prima che le dodici accoltellate le togliessero l'esistenza.
Uscito dalla fresca casupola, il Padre di famiglia incontro' lo Stupido che, incapace di pensare e di agire come il senno vorrebbe, si limito' a guardare negli occhi l'assattanato che lo stava aggredendo.
Insanguinato sin nel midollo, al vedere l'incredulo immobilismo anche il Padre di famiglia si fermo' e, dal sotto dei grumi di sangue che non tardarono a formarsi sulla cute, decise di compiere quello che credette essere la migliore delle ipotesi: riuni' la famiglia.
Un atroce gesto d'amore, conseguenza del male dilagante, a cui lo Stupido non seppe ribattere, se non andandosene.

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