Monday, March 06, 2006

Lo Stupido sul tornante

Lo Stupido sapeva di non doverci andare; ma vuoi la passione del momento, vuoi per la speranza in qualcosa di migliore, si ritrovo' a calpestare quel largo sentiero ritorto. Aspettando amaro il tempo, lo Stupido assaporava dai pori i refoli d'aria, rimirando placido la vista che gli si proponeva: la citta' sbarluccicante in lontananza, una valle ad intermittenza buia di traverso allo sguardo, mentre le seriose cime baciavano languide il cielo. Sopra una di queste una luce: un rifugio montano, dove qualcuno molto probabilmente si stava divertendo.
Nell'indecisione del momento trastullante, lo Stupido si torturava l'animo e le vesti, - sempre brindellotiche e senza stile -, nella speranza di non fare l'impressione dello stupido. Ma lo Stupido commise l'errore d'esser se stesso; e quando venne il punto del tempo d'esprimere qualcosa, rimase con le labbra attaccate ad un gancio, insicuro dei concetti da esprimere, fraseggiando sparse note di commianto funesto.
Schiacciato sul fondo, il Ciclone venne ed ando' via, lasciandolo inerme ed esangue al suolo, vuoto come una cozza succhiata con malcelato gusto.
Con i propri stracci, le beghe interiori e quello sciocco sorriso sulle labbra; totalmente falso, rispetto a quel che aveva dentro.
Tagliarsi i capelli non aveva portato giovamento, povero Stupido!

2 Comments:

Anonymous Anonymous said...

ciapate ben

1:42 AM  
Anonymous Anonymous said...

saugo

1:42 AM  

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