Monday, January 23, 2006

Moribondo

Male, molto male, di fronte di lato di sghimbescio merlato. Non me ne sbatto, me ne frego, quasi quasi ci spero. Mansione orgiastica e morali cristiane, di fianco e di becco ricoperte di rane. Perversione morale, passione gioviale.
Aiutate questo povero sciocco che si trastulla e si spande di bene e di male, per caso, per mare, giammai magistrale. Sono un ragazzo fortunato perche' mi hanno regalato un sogno, sono un po' sfigato perche' ho tutto quel di cui non ho bisogno. Scrivo lettere, scrivo versi, rifuggendo i capoversi di una vita che da'; non mi appartiene, che fa di tutto per verificare cio' che sostiene. Sto male come un secchio, di lato, su di una spiaggia di fango e ghiaia, ad asciugare al sole di primavera erosa, per le strade di marmo di spugne di spagne di shampoo di scampo. Spero di farcela, non mi deludo, se c'e' ancora qualcosa che mi sta sul pruno, di magma e portata cosparso di doni, incoprensibile agli dei, persino ai coglioni.
Mangio bene e razzolo male, ricoprendo di discese e salite le scale. Della vita e della speranza questo non so, so solo che nella testa tutto non ho.

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