Thursday, January 12, 2006

La perversione del Non scrivere

Credevo di poter raggiungere il mio Nirvana non comunicando piu' con il mondo esterno. Quanto di piu' sbagliato. Ma con il senno di poi, piu' nulla vale.
Ho scritto molto in questo periodo. Tutti pezzi e brani che conservo con cura da qualche parte, che molto probabilmente non verranno mai letti da nessuno, ma che per me significano qualcosa, a prescindere dal fatto se siano o meno di uno stile accettabile. Qualcosa di buono avro' pur scritto nelle miriade di righe buttate giu', non vi pare? Qui la statistica mi da' ragione, almeno in parte. Speriamo.
La facolta' di mettermi a scrivere mi e' stata infilata in vena da un dubbio senza risposta, che mi ha frastornato a tal punto, da lanciarmi a migliaia di tasti pigiati su di una tastiera infinita. Vagheggio? Tutti vagheggiamo, ma nessuno e' in grado di ammetterle di star per farlo. Parliamo d'altro.
Si, parliamo d'altro, che e' meglio.
Con questo, mantengo una promessa ad un amico.

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Gulp, quale nuova scolvolge questo e i mondi altri! L' arancia che tartassata dal pestifero sole era caduta, è risalita sull' albero a ribadire il suo essere rossa! Sconvolgente a livello narrativo-postmoderno

3:48 AM  

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