Friday, October 21, 2005

Mi piacerebbe dire di me

Carissimi lettori, raggranellabili sulle punta delle dita di una mano, affatto insignificanti per uno che, come me, non sa che farsene di una vita, a detta di tutti, donatagli. Mi piacerebbe sapermi raccontare, esternando il magone che tengo dentro, il grumo di lacrime e sangue che mi sta soffocando l'animo, ma non ci riesco. Non ci riesco perche' li fuori e' un brutto mondo, per la stoltezza della gente che vuol ridere anche quando la questione diventa seria, che si flette di noia di fronte al bacio appassionato, che spinge e spande al supermercato che li accontera' tutti. Non ci riesco, mi dispiace. E si' che c'ho provato, insicuro quasi come ora, in un tempo che mi era parso perfetto, con le condizioni necessarie e la vita in mano. C'ho provato e mi e' andata male, come sempre mi accade negli ultimi duemila anni, quindi penso sia capibile il riccio d'adesso che protegge il mio nocciolo. Cio' che non riesco ad esprimere.
Raccontandovi qualcosa di inedito, inaspettato, per tentar di sputarlo fuori.
Bifocchiando frasi mozze, sorrisi stirati, per vedere che consistenza possa avere.
Non accennando mai un nome, un sospiro, per non sembrare un tiepido umano.
Sono e restero' un debole. Scusatemi.
Noi, potenziali grandi anime.

2 Comments:

Anonymous Anonymous said...

forse hai sbagliato qualcosa nelle tue molteplici prove a prendere in mano la vita....

3:08 AM  
Anonymous Anonymous said...

l'unica cosa che rende deboli e' la paura di essere se stessi... la paura di essere giudicati... la paura di non essere come gli altri vogliono... la paura di far vedere alla gente che si ha paura.

4:44 AM  

Post a Comment

<< Home