Un sogno
Comodamente in poltrona, il mio sogno si puo' appoggiare tranquillamente sulle ginocchia. Lo si puo' aprire per prestargli attenzione, inseparabile ai piu' attenti, seducente ma assolutamente difficile per i svogliati.
Il mio sogno lo potrai mettere sotto ad una gamba del tavolo, quella piu' corta delle altre, onde evitare ulteriori sberleffi delle sorelle piu' lunghe.
Il mio sogno e' reale, capibile e impossibile. E' un sogno, insomma.
Il sogno di cui voglio far parte e' uno sciacquone di cinque, sei mesi, dopo di cui la realta' in cui sopravvivo mi dira' se potro' mai raggiungerlo.
Il mio sogno e' non dover piu' provocare ancora male, pecunario e di cuore, e vivere in pace con me stesso.
Non so se sia una introspezione di me stesso, se intero frutto della mia fantasia, o vaccate che possono esibire qualunque.
So solo che e' un sogno.
E che non lo sara' piu'.
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