Sunday, May 15, 2005

Nostalgia

La solitudine non e' poi 'sta brutta cosa: essa ti accompagna nei momenti di profonda riflessione, cullandoti nel rassicurante immobilismo dell'ativita' acustica; ti conforta con l'assenza di casualita' delle manifestazioni ponendoti, talvolta, un germoglio di qualche buona idea su uno dei svariati migliardi di neuroni di cui sei dotato. Non e' poi detto che questo germoglio tu lo faccia divenire fiore sbocciato, ma questo e' un altro problema su cui, magari, si fara' un articolo in futuro.
Dall'altro lato, si puo' vivere la solitudine con ansia, magari intendendola come l'assenza di quella partecipazione alla brillante inscenata sociale, facendola cosi' divenire un nemico strisciante, opprimente e indefesso nei suoi oscuri e subdoli motivi per soffocarti. E quindi ti ritrovi a casa, davanti ad una sciocca trasmissione domenicale, a scolarti quanto di piu' adatto a fuggire, suppur di poco, da quela realta' che non ti appartiene piu'; ti scopri curvo al telefonino, a mandare messaggi deliranti, assoluti e inopportuni, intimando quella maledetta persona a fare quello che tu vuoi, pena qualcosa di pazzesco e definitivo; a vuotare il frigorifero. Andare a vedere dei siti hard tra una canna e l'altra, se non di peggio.
Con il passare degli anni, acquisita una certa padronanza delle emozioni - o a causa dell'ardore scemato -, ricordi con nostalgia quei momenti di assoluta pazzia e, a situazione riproposta, dopo una sorridente alzata di spalle, vai fuori a farti una sana corsetta di sfogo.
Non piu' una feroce tigre che sbrana tutto quello che si muove ad un certo raggio da lei, ma un saggio panda che s'accontenta di mangiare le care e vecchie foglie.

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