Soddisfazione di una mediocrita' lampante
Che serve andare a scrivere tante righe di nefando inchiostro quando non si ha niente da dire? Serve, a quanto pare, serve soprattutto se vuoi fare strada in un mondo che non ne vuole saperne dei significati.
Solo quando provi a scrivere qualcosa riesci a capire quanta fatica possa costare un buon testo. Devi stare attento alla metrica, al significato standardizzato di alcuni concetti e all'aspetto delle frasi.
Tutte cose superflue, perche' se non hai qualcosa di veramente buono, qualcosa da prendere e da sbattere in faccia a tutti quei denigratori, sai dove puoi metterti quella penna.
Poi, ironia del destino, riesci a mettere giu' qualcosa di nuovo, di inaudito - visto soprattutto la tua scarsa mediocrita' - e ne gioisci alla vista. "Incredibile! Bellissimo!" pensi tu.
Pensi di aver scritto il miglior pezzo della tua vita, sintetizzando al meglio il senso del tuo essere. Nessuno non puo' accorgersi di tale ricchezza. Ti sei sezionato su quei righi. Pensi tu.
Quando riesci finalmente a mostrare quello appena prodotto, sei sicuro di poter leggere la soddisfazione sulla faccia dell'altro. Non puo' non farlo, non di fronte a queste magnifiche righe. Pensi tu.
L'altro la guarda, la legge e si complimenta con te. Piu' per decoro che per altro. Poi se ne va ad ascoltare l'ultimo della Britney. Hai pensato male.
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